Una domanda che ci si potrebbe porre, soprattutto in questo periodo, è: dove investire il risparmio?
Può esistere più di una risposta, infatti la scelta dipende dalle esigenze di ciascuno e dal grado di rischio che si è disposti ad accettare.
Si possono quindi distingue in macro categorie di strumenti in relazione alla durata temporale:
- breve termine: da uno a tre anni;
- medio periodo: tra tre e cinque anni;
- medio-lungo e lungo: da cinque a sette anni sino ad arrivare a dieci.
Il rendimento, ed anche la rischiosità, varia secondo la durata. Nei primo gruppo rientrano, ad esempio, bond governativi, obbligazioni societarie ed anche i Btp italiani che, con scadenza 1 marzo 2015, prevedono una cedola lorda pari all’1,11%. Un altro strumento a breve è il conto deposito che, nelle formule a scadenza e nelle migliori offerte, può superare anche il 3% a due anni.
Confrontando i titoli con periodicità tra i tre e cinque anni sia italiani che stranieri, tra quelli che garantiscono un tasso di interesse maggiore ci sono i bond di grandi aziende italiane con cedola che supera il 4,50% ed un rendimento lordo del 2,57%.
Infine, nell’ultimo gruppo, quello con remunerazione e rischio superiori ai precedenti, troviamo i Btp (es. con rimborso 1/12/2018 che offre 3,05% e quello decennale al 4,24%) e le obbligazioni sia del nostro Paese che d’oltre oceano.
Buona norma rimane quella di differenziare il proprio portafoglio e di rivolgersi ad un consulente di fiducia.