Può la finanza andare a braccetto con l’ambiente? Un’economia più sostenibile è possibile? Sì, è proprio ciò su cui sta scommettendo la Commissione Europea che ha deciso di mettere in campo diverse strategie per spingere gli investitori a portare avanti la causa di un mercato più eco-friendly che sostenga quelle imprese che si impegnano a combattere i cambiamenti climatici.
La strategia si sviluppa nell’ambito dei diversi accordi in materia di energia e clima a partire dall’accordo di Parigi e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per conseguire gli obiettivi previsti sono necessari investimenti supplementari: è per questo che un anno fa è stato nominato un gruppo di esperti a cui è stato affidato il compito di riflettere su alcune raccomandazioni volte a gestire al meglio la transizione del mercato verso soluzioni che permettano di abbassare le emissioni di carbonio e combattere così l’aumento dell’effetto serra. Vediamo in sintesi i dieci punti chiave della strategia della Commissione Europea:
- Creazione di una tassonomia della finanza sostenibile, cioè la costruzione di una classificazione delle azioni imprenditoriali considerate sostenibili e degli ambiti dove investimenti di questo tipo possano incidere maggiormente portando a risultati significativi.
- Registrazione di marchi europei che permettano agli investitori di identificare agevolmente i prodotti finanziari eco-friendly.
- Aumento degli investimenti volti alla costruzione di nuove infrastrutture in un’ottica sostenibile.
- Invito agli operatori del settore a prestare attenzione in fase di consulenza alla sensibilità e alle scelte del cliente nell’ambito dell’economia sostenibile.
- Miglioramento della trasparenza nella costruzione degli indici di sostenibilità.
- Incoraggiamento da parte delle società di rating dell’integrazione tra i criteri ambientali, relazionali e di governance, i cosiddetti ESG criteria.
- Inclusione dei criteri di sostenibilità nella definizione di dovere fiduciario tramite una proposta legislativa che spinga gli investitori ad agire a maggior vantaggio dei beneficiari.
- Introduzione della sostenibilità tra i requisiti patrimoniali delle banche. Nel caso di investimenti eco-friendly, dunque, potrebbero essere possibili riduzioni dei requisiti prudenziali, quando giustificate dai profili di rischio.
- Miglioramento delle comunicazioni societarie riguardo la rendicontazione non finanziaria, rendendole più trasparenti, nell’ottica di favorire un allineamento delle compagnie alle raccomandazioni emerse dall’informativa finanziaria legata al clima.
- Adozione di un approccio di lungo periodo sia relativamente all’integrazione dei criteri ESG che nei processi decisionali delle aziende in una prospettiva finanziaria sostenibile.